Disturbo del Linguaggio in logopedia: diagnosi e trattamento
LOGOPEDIA PER DISTURBO PRIMARIO DEL LINGUAGGIO PRESSO LO STUDIO GREGORIO VII | LOGOPEDISTA FRANCESCO TARE’ | ANALISI DEL LINGUAGGIO DEI BAMBINI

Studio Gregorio VII di Roma: Il Disturbo Primario del Linguaggio (DPL), noto anche come Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) è una condizione che interessa la capacità di un individuo durante la fase di acquisizione del linguaggio e inficia nella capacità di comprendere, produrre e utilizzare il linguaggio. Le difficoltà di linguaggio possono manifestarsi in vari modi in età evolutiva, influenzando la fonologia, la morfologia, la sintassi, la semantica e la pragmatica del linguaggio.
Sebbene non ci sia una causa univoca, diversi fattori possono contribuire:
- Genetica: Le ricerche hanno indicato che la storia familiare gioca un ruolo nel rischio di sviluppare DPL. Se un genitore ha avuto problemi linguistici, il bambino potrebbe essere più a rischio.
- Ambiente: i fattori ambientali risultano determinanti in quanto un ambiente linguistico povero può ostacolare lo sviluppo del linguaggio. I bambini che non sono esposti a conversazioni ricche e stimolanti potrebbero affrontare maggiori difficoltà.
- Altri fattori biologici: Complicazioni durante la gravidanza o alla nascita possono aumentare il rischio di disturbi linguistici.
Con una maggiore consapevolezza di cosa significhi DPL, genitori e insegnanti possono diventare i migliori alleati di un bambino, trasformando un potenziale ostacolo in un’opportunità per una crescita ricca e piena. Creare un ambiente stimolante e essere attenti ai primi segnali può fare una grande differenza.
I sintomi del DPL variano da persona a persona, ma possono includere:
Problemi di comprensione del linguaggio parlato sono spesso associati al Disturbo del Linguaggio Primario
Difficoltà a esprimersi verbalmente sono comuni in chi ha il Disturbo del Linguaggio Primario
Vocabolario limitato rispetto ai coetanei potrebbe essere un segno del Disturbo Primario del Linguaggio
Errori grammaticali frequenti possono indicare il Disturbo Primario del Linguaggio
In generale quello che si osserva è che non necessariamente tutti i bambini in età prescolare rispettano adeguatamente le tappe di sviluppo con una variabilità che talvolta può sfociare in un disturbo di linguaggio. Tuttavia la presenza di sintomi che forniscono la sensazione del fatto che “il bambino parla male” o che “non comprende bene” possono essere i primi campanelli d’allarme del disturbo per il quale può valer la pena contattare un professionista.
Riconoscere i sintomi di un disturbo primario del linguaggio nei bambini è essenziale per agire tempestivamente. Spesso, i segnali possono essere sottili e facilmente confusi con altre difficoltà tipiche dello sviluppo. Comprendere i sintomi specifici offre ai genitori e agli educatori una guida per intervenire in modo efficace.

Uno dei primi segnali del DPL nei bambini è la difficoltà nella produzione dei suoni. Alcuni bambini possono avere problemi a pronunciare correttamente le prime parole, confondendo i suoni simili o omettendoli del tutto. Questa difficoltà può rendere il loro discorso difficile da comprendere, non solo per gli adulti, ma anche per i coetanei.
- Pronuncia errata di consonanti e vocali
- Omissione di suoni finali o iniziali delle parole
- Inversione di suoni o sillabe
Queste problematiche possono portare a frustrazione, poiché il bambino potrebbe sentirsi incapace di esprimersi efficacemente.
Al di là della semplice articolazione del suono, molti bambini con DPL lottano con il linguaggio espressivo. Questo significa che possono avere difficoltà a mettere insieme frasi complete per comunicare i propri pensieri e sentimenti.
- Incapacità di formulare frasi complete
- Uso di frasi molto brevi o semplici
- Difficoltà nel raccontare storie o eventi
Queste sfide possono influenzare la capacità del bambino di socializzare e partecipare attivamente nelle conversazioni, limitando le sue esperienze sociali.
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Il disturbo non influisce solo sulla produzione del linguaggio, ma anche sulla comprensione. Alcuni bambini possono lottare per capire ciò che viene detto loro, soprattutto quando le frasi sono lunghe o complesse. Questa difficoltà può sembrare che il bambino non stia prestando attenzione, ma in realtà è un segno diretto del disturbo.
Non rispondere alle domande in modo appropriato
Non seguire istruzioni semplici o complesse
Mancata comprensione di concetti astratti o metafore
È importante ricordare che i bambini con questi problemi non sono pigri o negligenti; stanno lottando con una parte fondamentale della loro comunicazione quotidiana. Aiutandoli a superare queste difficoltà, possiamo migliorare non solo il loro sviluppo linguistico, ma anche la loro fiducia e autostima.

La diagnosi del DPL viene effettuata da specialisti come il logopedista e il neuropsichiatra infantile attraverso una serie di test standardizzati e osservazioni cliniche. È importante escludere altre condizioni che potrebbero causare difficoltà linguistiche, come sordità o ritardo mentale al fine di emettere una corretta diagnosi. Il processo diagnostico serve anche per differenziare il disturbo rispetto ad un ritardo di linguaggio o late talkers, una disprassia verbale, disturbi dello spettro autistico e più in generale da altre patologie o disturbi della comunicazione.
All’interno della categoria diagnostica dei Disturbi della comunicazione si distinguono:
il Disturbo del linguaggio: persistente difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio (linguaggio parlato, scritto, gestuale o di altro tipo) dovuta a deficit di comprensione e/o produzione e caratterizzata da un lessico ridotto, una limitata strutturazione delle frasi e una compromissione delle capacità discorsive (capacità di connettere parole e frasi per descrivere un argomento o una sequenza di eventi per sostenere una conversazione);
il Disturbo fonetico-fonologico: persistente difficoltà nella produzione di suoni linguistici che interferisce con l’intelligibilità dell’eloquio o impedisce la comunicazione verbale; la sensazione che fornisce e che “pronuncia male alcuni suoni” e non li metta pertanto in contrasto secondo le normali regole di un sistema fonologico di una lingua
Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie): alterazioni della normale fluenza e della prosodia dell’eloquio che risultano essere inappropriate per l’età e per le abilità linguistiche;
Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica): persistenti difficoltà nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale che si manifestano attraverso deficit nell’uso della comunicazione per scopi sociali, compromissione della capacità di modificare la comunicazione per renderla adeguata al contesto o alle esigenze di chi ascolta, difficoltà nel seguire le regole della conversazione, come il rispetto dei turni o l’uso di segnali verbali e non verbali per regolare l’interazione, difficoltà nel compiere le inferenze necessaria a risalire a informazioni non esplicitate chiaramente o nel riconoscere significati ambigui.
Le valutazioni cliniche sono un passo cruciale nel percorso diagnostico. Queste includono una serie di test standardizzati che s’inseriscono all’interno della valutazione logopedica e che misurano diversi aspetti della comunicazione del bambino. Le valutazioni vengono condotte da logopedisti o altri specialisti qualificati che possono utilizzare strumenti testistici come la BVL 4 – 12 o il PFLI per valutare la comprensione e la produzione linguistica.
Gli incontri con specialisti sono fondamentali per raccogliere informazioni dettagliate sulla storia del bambino e per discutere le preoccupazioni specifiche con i genitori. Durante questi incontri, i genitori possono aspettarsi domande riguardanti lo sviluppo linguistico e lo sviluppo psicomotorio del bambino, eventi rilevanti del passato e l’ambiente linguistico familiare. Tutto questo contribuisce a formare una base solida per un approccio personalizzato alla diagnosi e al trattamento. Nel processo diagnostico se lo si ritiene opportuno si possono effettuare indagini a scopo diagnostico che escludano in maniera definitiva la secondarietà del disturbo. Tipicamente si effettua un’analisi del quoziente intellettivo che escluda problemi cognitivi ed un esame audiometrico che esclude problemi di natura più sensoriale.

Oltre ai test formali, l’osservazione diretta del comportamento del bambino in diversi contesti può fornire indizi vitali. I professionisti possono osservare il bambino durante il gioco libero, le attività strutturate e le interazioni sociali. Questo permette di valutare come il bambino utilizza il linguaggio nella vita quotidiana e se vi sono discrepanze rispetto ai coetanei.
Gli specialisti possono notare aspetti come la capacità del bambino di seguire conversazioni, rispondere a domande o interagire con i compagni. Osservazioni come queste sono preziose, poiché possono rivelare difficoltà che potrebbero non emergere in un contesto di test più formale. La chiave è individuare i modelli comportamentali che potrebbero indicare un disturbo del linguaggio, permettendo così di intervenire in modo tempestivo ed efficace.
Queste metodologie combinate offrono un quadro dettagliato e completo delle abilità linguistiche del bambino, essenziale per sviluppare un piano di intervento efficace che possa supportarlo nel superare le sfide legate al disturbo primario del linguaggio.
Il trattamento del DPL include interventi logopedici personalizzati che possono aiutare il bambino a sviluppare le competenze linguistiche necessarie. In alcuni casi, alla terapia logopedica, può essere affiancata una terapia neuropsicomotoria, occupazionale e del supporto psicologico (tendenzialmente con il parent training) ed educativo.

Il trattamento logopedico ha un ruolo fondamentale nella gestione di bambini con disturbo primario del linguaggio. Un logopedista qualificato lavora a stretto contatto con il bambino per migliorare le sue abilità linguistiche attraverso attività strutturate e giochi interattivi. L’obiettivo è sviluppare e rafforzare le competenze di comprensione e produzione del linguaggio.
- Attività personalizzate: ogni bambino ha esigenze uniche, quindi i logopedisti creano esercizi su misura per stimolare le capacità individuali.
- Giochi interattivi: attraverso il gioco, i bambini possono imparare nuove parole, migliorare la pronuncia e comprendere meglio le frasi.
- Feedback continuo: i logopedisti forniscono feedback costante, aiutando il bambino a correggere errori e a sentirsi più sicuro nelle proprie capacità linguistiche.
Hai mai pensato a quanto può essere trasformativo avere qualcuno che guida il bambino attraverso ogni piccolo passo? La logopedia non è solo una cura, ma un viaggio verso la comunicazione efficace.
Il supporto familiare è essenziale per rinforzare il lavoro svolto durante l’intervento logopedico. I genitori possono svolgere un ruolo vitale nel supportare lo sviluppo del linguaggio del bambino anche a casa. Ma come?
Ecco alcuni suggerimenti pratici che le famiglie possono mettere in atto:
- Leggere insieme: ritaglia momenti per leggere libri ad alta voce. Questo aiuta a espandere un vocabolario ridotto e a migliorare la comprensione delle strutture linguistiche.
- Conversazioni quotidiane: coinvolgi il bambino in conversazioni quotidiane che lo stimolino a esprimersi. Usa domande aperte per incoraggiare le risposte più lunghe e dettagliate.
- Espansione del linguaggio: ripeti e amplifica le frasi del bambino. Se dice “cane corre”, puoi rispondere con “Sì, il cane marrone corre veloce”. In questo modo, lo aiuti a vedere come si costruiscono frasi più complesse.
- Ambiente ricco di linguaggio: crea un ambiente stimolante dove parole e concetti nuovi siano parte della vita di tutti i giorni.

Il principio di base è che le difficoltà di comunicazione si risolvono all’interno delle relazioni interpersonali che s’instaurano con le persone di riferimento. Quest’ultime hanno il compito di creare un contesto ricco di opportunità linguistiche e comunicative che il bambino deve essere nelle condizioni di cogliere. E’ la costanza con la quale si struttura un contesto ricco che favorisce lo sviluppo delle abilità necessarie al corretto linguaggio orale.
Pensi spesso che i piccoli gesti non possano fare una grande differenza? L’intervento a casa è la chiave per sostenere e potenziare il progresso linguistico del bambino. Aiutarli a scoprire il potere del linguaggio è il passo fondamentale verso l’autonomia e la fiducia in sé stessi.
Il disturbo primario del linguaggio può avere implicazioni significative nello sviluppo del bambino, influendo non solo sulla comunicazione ma su diversi aspetti della sua vita quotidiana.
Il disturbo primario del linguaggio spesso si manifesta come una barriera invisibile che può ostacolare la capacità dei bambini di interagire con i loro coetanei. Una difficoltà nel comunicare efficacemente può portare a frustrazione e isolamento, in quanto i bambini potrebbero evitare situazioni sociali per paura di essere fraintesi o derisi.
- Relazioni sociali limitate: I bambini con disturbi del linguaggio possono avere più difficoltà a fare amicizie e a mantenere rapporti. Possono anche essere meno coinvolti nei giochi di gruppo o nelle attività scolastiche.
- Successo scolastico compromesso: La comprensione e l’esplicitazione delle idee sono fondamentali nel contesto scolastico. Bambini con DPL possono avere difficoltà a seguire le istruzioni, partecipare alle discussioni di classe e completare compiti che richiedono abilità verbali avanzate.
Come possono i genitori e gli educatori supportare questi bambini? Creare un contesto inclusivo, in cui si sentano accolti e valorizzati, è essenziale. Incentivare partecipazioni in attività dove possono esprimere il loro valore al di là del linguaggio può fare la differenza.
Quando si affronta il DPL, è fondamentale comprendere che, con un intervento tempestivo e mirato, molti bambini possono raggiungere significativi miglioramenti. Ma quali sono le prospettive?
- Recupero e miglioramento: Con il supporto di logopedisti e terapie appropriate, i bambini possono migliorare notevolmente le loro abilità linguistiche. L’intensità e la durata della terapia giocano un ruolo cruciale nel potenziare il recupero.
- Ruolo del trattamento: Gli approcci terapeutici individualizzati, costruiti sulla base delle esigenze specifiche del bambino, possono aiutare a migliorare sia le capacità di comprensione che quelle espressive.
La chiave è agire presto. Come una pianta che cresce più forte quando viene curata sin da piccola, anche il linguaggio di un bambino può fiorire con il giusto nutrimento educativo e terapeutico. Il percorso potrebbe essere lungo, ma armato di pazienza e perseveranza, ogni passo è un passo avanti verso un futuro più comunicativo e sicuro per il bambino.
La chiave è agire presto. Come una pianta che cresce più forte quando viene curata sin da piccola, anche il linguaggio di un bambino può fiorire con il giusto nutrimento educativo e terapeutico. Il percorso potrebbe essere lungo, ma armato di pazienza e perseveranza, ogni passo è un passo avanti verso un futuro più comunicativo e sicuro per il bambino.
L’intervento precoce è cruciale per migliorare gli esiti a lungo termine per i bambini con DPL. Un supporto tempestivo può aiutare a ridurre le difficoltà linguistiche e a migliorare le competenze comunicative, facilitando così l’integrazione scolastica e sociale.
Per ulteriori informazioni su come riconoscere e trattare il Disturbo Primario di Linguaggio, consulta uno specialista o rivolgiti ai servizi di assistenza locale.
Logopedia

Che cos’è il disturbo primario del linguaggio?
Il disturbo primario del linguaggio è una difficoltà nella acquisizione e utilizzo del linguaggio, non causata da fattori fisici o ambientali. Si manifesta nei bambini con problematiche nel parlare, capire, leggere o scrivere.
Quali sono i sintomi più comuni?
Il disturbo primario del linguaggio è una difficoltà nella acquisizione e utilizzo del linguaggio, non causata da fattori fisici o ambientali. Si manifesta nei bambini con problematiche nel parlare, capire, leggere o scrivere.
A che età è possibile identificare questo disturbo?
È spesso identificato intorno ai 3-4 anni, quando il bambino dovrebbe avere un linguaggio più sviluppato. Se il bambino ha difficoltà significative, è importante una valutazione professionale.
Quali sono le cause di questo disturbo?
Le cause non sono sempre chiare, ma si pensa possano includere fattori genetici, neurologici e psicologici. Non è correlato a deficit dell’udito o intellettuali.
Come viene diagnosticato?
La diagnosi viene effettuata da un logopedista attraverso test linguistici e osservazioni cliniche. È importante una valutazione completa per escludere altre condizioni.
Quali terapie sono disponibili?
Il trattamento include la logopedia, che si concentra su esercizi e tecniche per migliorare le abilità linguistiche. Un supporto personalizzato è fondamentale per ogni bambino.
Questo disturbo può influenzare l’apprendimento a scuola?
Sì, i bambini con disturbo del linguaggio possono avere difficoltà negli apprendimenti scolastici e pertanto ad apprendere a leggere, scrivere e a comprendere il linguaggio scritto, influenzando così il rendimento scolastico. Non è raro che un disturbi specifici del linguaggio evolvano in disturbi specifici dell’apprendimento motivo per il quale è consigliabile monitorare nel tempo
Ci sono strategie che i genitori possono adottare a casa?
Sì, i genitori possono leggere regolarmente al bambino, parlare con lui e incoraggiarlo a esprimersi. È utile creare un ambiente linguistico ricco e stimolante
Questo disturbo può essere superato?
Un team multidisciplinare, composto da logopedisti, neuropsichiatri infantili e Neuropsicomotricisti, è necessario per fornire supporto completo e personalizzato.
Che cos’è la pragmatica del linguaggio?
La pragmatica del linguaggio è lo studio di come il contesto influenza l’interpretazione del significato. Si concentra su come le persone usano e interpretano le parole nelle reali situazioni di comunicazione. La pragmatica aiuta a comprendere le sottigliezze della comunicazione quotidiana, migliora l’empatia e la capacità di interagire efficacemente in diverse situazioni sociali.
Cos’è la fonologia?
La fonologia è lo studio dei suoni all’interno di una lingua e di come questi suoni si organizzano e si combinano per formare parole e frasi comprensibili.
COS’è LA MORFOSINTASSI?
La morfosintassi è la combinazione di morfologia e sintassi, studiando come le parole si formano e si combinano per creare frasi coerenti
Dove siamo?
Lo studio Gregorio VII si trova in prossimità della via omonima e di Piazza Pio XI nelle vicinanze del centro di Roma. Ci troviamo all’interno del Municipio XIII nel quartiere Aurelio in prossimità dei quartieri di Monteverde, San Pietro, Prati e Baldo degli Ubaldi.
Se hai bisogno di uno studio di Logopedia a Roma che effettui terapia logopedica interverremo sul linguaggio e sugli apprendimenti.

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