Dislessia (DSA): diagnosi, valutazione e trattamento
SERVIZIO DI LOGOPEDIA PER DISLESSIA A ROMA PRESSO LO STUDIO GREGORIOVII | LOGOPEDISTA FRANCESCO TARE’ |

Studio Gregorio VII di Roma: La dislessia emerge in età evolutiva ed è un disturbo specifico dell’apprendimento e in quanto tale non è legato a problemi di intelligenza, motivazione o opportunità educative. Le persone con dislessia possono avere difficoltà a riconoscere le parole, a decodificare i suoni delle lettere e a collegare le lettere ai suoni corrispondenti. Queste difficoltà possono portare ad una lettura lenta e alla presenza di numerosi errori.
La dislessia non è solo difficoltà di lettura, ma un complesso mix di sfide che possono influenzare diversi aspetti dell’istruzione e del lavoro. Con migliaia di persone che ne sono affette, è importante riconoscerne i segni e conoscere le strategie efficaci per supportare chi ne è colpito.
Che cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo del neurosviluppo che colpisce la capacità di una persona di leggere e comprendere il testo con facilità. Rientra all’interno dei disturbi specifici dell’apprendimento e coinvolge l’abilità di lettura in assenza di deficit sensoriali. L’assenza di un deficit di intelligenza va ad identificare delle difficoltà specifiche che rendono il disturbo primario e non secondario ad altro. Tuttavia, la dislessia presenta sfide specifiche che richiedono comprensione e strategie mirate.
Non è una condizione omogenea; esistono varie tipologie che si distinguono per le diverse sfumature di difficoltà che presentano.
- Dislessia fonologica: Questo tipo riguarda la difficoltà nel trasformare le lettere in suoni. Le persone con questa forma di dislessia possono avere problemi nel leggere parole nuove o inventate.
- Dislessia superficiale: Nota anche come dislessia lessicale, chi ne è affetto ha difficoltà a memorizzare l’aspetto visivo delle parole, il che comporta errori quando le parole vengono lette secondo le regole fonetiche piuttosto che basandosi sul riconoscimento visivo.
- Dislessia profonda: Forma più complessa, in cui la persona non solo ha problemi con le parole sconosciute, ma può anche confondere parole semanticamente simili durante la lettura.
il disturbo specifico della lettura richiede interventi specifici e un approccio personalizzato per affrontare queste difficoltà.
Prerequisiti
Porre l’attenzione sui prerequisiti ha un duplice valore : da una parte si identificano quelli che sono gli elementi da allenare e rinforzare riguardo lo sviluppo della letto-scrittura, dall’altra ci permette di capire in anticipo l’insorgere di possibili difficoltà nello sviluppo di queste competenze anche prima dell’inizio del percorso di scolarizzazione.
Rimanendo specifici per quelle che sono le competenze di lettura possiamo identificare:
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
Intesa come la capacità di identificare e manipolare le componenti fonologiche delle parole, come fonemi, sillabe e altre unità di suono. questo meccanismo rispetta una progressione gerarchica dove l’elemento finale di riconoscimento è il singolo fonema; Tra le varie competenze metafonologiche si comprendono anche la capacità di discriminare tra coppie minime e il riconoscimento e la manipolazione di singoli fonemi oltre che la capacità di classificare i suoni in base al suono iniziale o finale. Questo processo si sviluppa parallelamente all’apprendimento della lingua scritta. Ovviamente la consapevolezza fonologica è si un prerequisito ma anche qualcosa che continua a svilupparsi durante il processo di apprendimento della letto-scrittura.
RICONOSCIMENTO DI LETTERE
Ossia la capacità di cominciare ad assegnare ad ogni segno grafico il suo suono cominciando a costruire la corrispondenza grafema fonema.
Tutti i processi di natura fonologica come inteso in questo caso di manipolazione e riconoscimento dei suoni sono necessari al fine di affrontare i primi processi di lettura e scrittura in quanto sfruttano proprio le capacità di conversione dei suoni in segni al fine di fondere in lettura o segmentare in scrittura. l’apprendimento delle regole di conversione è necessario al fine di avviare i primi processi fonologici di lettura
DENOMINAZIONE RAPIDA AUTOMATIZZATA
Non è raro che in una fase prescolare si effettuano dei test di denominazione rapida proprio perché la capacità di nominare rapidamente stimoli familiari identifica la disponibilità delle informazioni nella memoria e il livello di automatizzazione nell’accesso a esse.
MEMORIA FONOLOGICA A BREVE TERMINE
Quest’ultima consente di conservare e gestire gli stimoli per il tempo necessario a completare un compito (memoria di lavoro); influisce su tutte le competenze di lettura ma più in generale su tutte le competenze di apprendimento se non su qualunque competenza adattiva. Inerente la lettura se le informazioni durante un processo di fusione si perdono inevitabilmente la lettura ne risulta condizionata
DISCRIMINAZIONE VISIVA UDITIVA
Questa è la capacità di riconoscere i grafemi, riuscendo a differenziarli chiaramente da altri simboli grafici. È importante saperli distinguere in base alla loro forma particolare e all’orientamento nello spazio. La discriminazione uditiva si riferisce alla capacità di percepire e distinguere i suoni linguistici, identificando con precisione i singoli fonemi che compongono una lingua e che ovviamente va a braccetto con la consapevolezza fonologica.
COMPETENZE VISIVE
Queste sono difficilmente identificabili in maniera autonoma sia in eta prescolare che poi quando s’intaprende il percorso della scuola primaria. Proprio per questo in prossimità dell’ingresso alla scuola primaria può essere opportuno effettuare una visita oculistica e una visita ortottica. La lettura è fortemente connessa con i movimenti dell’occhio motivo per il quale un indagine di questo tipo molte volte intercetta diverse problemi che poi possono essere risolti.
Difficoltà in questo ambito possono essere intese come sintomi della dislessia sul quale porre l’attenzione.
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Cause e Fattori di Rischio
La dislessia, come gli altri disturbi specifici di apprendimento, è un disturbo complesso che deriva da un intreccio di cause genetiche e ambientali. Comprendere questi fattori ci aiuta a individuare chi potrebbe essere più a rischio e come intervenire nel modo più efficace. Va inoltre precisato che è frequente un disturbo dell’apprendimento come evoluzione di disturbi del linguaggio.
Fattori genetici
La ricerca ha dimostrato che i geni giocano un ruolo cruciale nella predisposizione alla dislessia. Recenti studi hanno identificato 42 varianti genetiche che potrebbero influenzare il rischio di sviluppare questo disturbo. Tuttavia, è importante ricordare che la presenza di questi geni non significa necessariamente che una persona svilupperà la dislessia. La genetica offre solo una parte del quadro.
Una questione intrigante è che spesso la dislessia si manifesta in più membri della stessa famiglia. Questo suggerisce che ci sia una componente ereditaria che non può essere ignorata.


Fattori ambientali
Se da un lato la genetica crea una base predisponente, l’ambiente gioca un ruolo altrettanto significativo. Nessun contesto familiare o scolastico causa direttamente la dislessia, ma le condizioni ambientali possono influenzare il suo sviluppo. Ad esempio, un ambiente ricco di stimoli linguistici può mitigare alcuni effetti negativi del disturbo. D’altra parte, la mancanza di supporto adeguato può esacerbare le sfide esistenti.
Un altro dato importante riguarda l’interazione tra fattori genetici e ambientali. Non è solo la presenza dei geni o la mancanza di stimoli, ma come questi elementi interagiscono, a determinare l’impatto complessivo. La ricerca suggerisce che è proprio questa interazione a costituire il più grande fattore di rischio per la dislessia.
In sintesi, la dislessia non è il risultato di un solo fattore isolato. È una danza tra geni e ambiente, e noi possiamo influenzare solo un lato di questa equazione. Ma conoscere entrambe le parti ci dà strumenti potentissimi per fare la differenza.
Sintomi della dislessia
Identificare i sintomi della dislessia è il primo passo per aiutare chi ne è affetto. La dislessia non è semplicemente una difficoltà a leggere, ma un disturbo dell’apprendimento che si manifesta con una serie di sintomi che possono variare da persona a persona. Comprendere questi segni è cruciale per una diagnosi precoce e per affrontare le sfide quotidiane e l’apprendimento scolastico con maggiore serenità.

Sintomi comuni
I sintomi della dislessia possono manifestarsi sia nei bambini che negli adulti e tendono a variare in gravità. Ecco alcuni dei segnali più comuni che potrebbero indicare la presenza di dislessia:
Difficoltà nel ricordare parole o fatti: La memoria a breve termine può essere compromessa.
Difficoltà di lettura e comprensione del testo: Spesso i bambini leggono lentamente e con errori,specie ad alta voce, mentre gli adulti possono avere difficoltà a interpretare testi complessi.
Problemi ortografici: Errori ripetuti e difficoltà nel ricordare l’ortografia corretta delle parole sono frequenti.
Confusione tra destra e sinistra: Alcuni trovano complicato distinguere tra i lati.
Problemi di sequenzialità: Difficoltà nel seguire ordini o procedure, anche semplici.
Diagnosi
La diagnosi di dislessia è un processo complesso che richiede una valutazione DSA da parte di un team multidisciplinare di professionisti caratterizzato da numerosi passaggi

Valutazione Preliminare
La fase iniziale comporta un colloquio con i genitori e l’insegnante per raccogliere informazioni sullo sviluppo del bambino, il rendimento scolastico e eventuali difficoltà osservate. Tale informazioni identificano possibili segni – sintomi della dislessia come appunto la lentezza e la presenza di errori oltre che tutte le informazioni relative al vissuto del bambino all’interno del contesto scolastico e possibili altre comorbidità. Si richiede inoltre la storia clinica del paziente, se esistono elementi che possono interferire con lo sviluppo della letto-scrittura o se, ad esempio, si ha sofferto di un disturbo specifico del linguaggio
Valutazione Logopedica
All’interno del percorso di valutazione logopedica nei DSA vengono somministrati test specifici per la dislessia per analizzare le capacità di lettura e di comprensione del testo. Questi test permettono di identificare le aree specifiche di difficoltà misurarle e comprenderne il reale impatto. Si parte dal rilievo dei vari sintomi di dislessia e si procede tenendo presente che all’interno della valutazione logopedica s’inserisce ovviamente anche quanto previsto nella valutazione preliminare e si cerca di individuare anche altre possibili informazioni allargando l’indagine dei test ad altri possibili elementi di correlazione non solo con altri DSA ma anche di funzionamento sia linguistico che esecutivo (funzioni esecutive).
Valutazione Psicologica
Viene effettuata una valutazione psicologica da uno psicologo specializzato per misurare le abilità cognitive generali del bambino. Questa valutazione aiuta a escludere altri disturbi che potrebbero influenzare l’apprendimento. Viene anch’essa prodotta mediante la somministrazione di protocolli di test che se anche non specifici per la dislessia ci forniscono informazioni sul funzionamento del bambino e ci forniscono anche un potenziale sbocco riabilitativo. in questo caso l’elemento d’indagine non è ovviamente il sintomo della dislessia ma più abilità generali che concorrono nel funzionamento del bambino anche nelle competenza di letto-scrittura.
Osservazione Clinica
Durante le valutazioni, i professionisti osservano il comportamento del bambino, la sua capacità di concentrazione, e le strategie utilizzate per affrontare i compiti; Quello che emerge da questa osservazione è anche il funzionamento del bambino che potrebbe indicare l’invio presso altro professionista come l’ortottista o il neuropsicomotricista.
Diagnosi finale
Al termine delle valutazioni, viene redatto un rapporto dettagliato che include i risultati dei test, le osservazioni cliniche e la diagnosi con eventuale certificazione DSA. Il rapporto fornisce anche raccomandazioni per interventi educativi e supporti specifici.
la diagnosi precoce aiuta e condiziona un trattamento maggiormente efficace. Intercettare delle difficoltà di apprendimento prima anche che siano diagnosticabili in DSA facilità una gestione delle stesse più serena e limita l’impatto psicologico che può avere sul bambino oltre che permettere un intervento precoce.
Va specificato che la diagnosi dsa rimane una prerogativa medica e che pertanto è compito del Neuropsichiatra Infantile porre una diagnosi di dislessia e una certificazione di dsa.
Intervento nella Dislessia
Successiva alla diagnosi è importante agire sulle aree di debolezza individuate svolgendo un trattamento logopedico e affiancandolo ad un intervento mirato alle altre aree fragili individuate.
Esistono diversi tipi di trattamento della dislessia e diverse metodologie utilizzate per il trattamento dei DSA e in particolare delle competenze della letto-scrittura. Personalmente utilizzo il Metodo ARM che trovo il più completo. Quest’ultimo tiene conto anche delle componenti visive ed esecutive nello sviluppo della letto-scrittura oltre che avere uno sviluppo graduale e rispettoso del paziente tale da avere degli ottimi risultati e risultare particolarmente gradito al bambino. In ogni caso esistono delle linee guida che identificano quelli che possono essere i principali focus riabilitativi e abilitativi della letto-scrittura.
Nel trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento s’inseriscono anche altre figure professionali che producono interventi specialistici e personalizzati in base a quanto emerso nel processo diagnostico. il che suggerisce quanto è importante considerare l’approccio al disturbo su un piano più ampio che coinvolga un’equipe multidisciplinare

A questi si affiancano inoltre i principali strumenti identificabili per un DSA:
Insegnamento personalizzato
i bambini dislessici rientrano all’interno dei bisogni educativi speciali e pertanto utilizzare approcci didattici specifici per la dislessia, organizzandoli e prevedendoli all’interno di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) è estremamente utile al fine di garantire il successo in ambito scolastico . Questo include un percorso formativo che comprenda misure compensative e misure dispensative che permettano di tranquillizzare il bambino rispetto alle richieste didattiche e mettersi nell’opportunità di perseguire i propri fini scolastici.
Tecnologie assistive
Strumenti come software di sintesi vocale e lettori di testi digitali possono facilitare la lettura e la comprensione e più in generale il percorso di apprendimento. Tecnologie simili, e in generale qualunque forma di compenso va in ogni caso distribuita valutando il contesto del bambino e le richieste alle quali è posto. Non necessariamente vengono distribuiti un pacchetto di strumenti compensativi se non sono necessari, se non sono correlati ad un bisogno o richiesta del bambino e se pertanto non sono propedeutici alla gestione della difficoltà stessa. In tal senso, particolare attenzione, va data alla mole di lavoro a cui il bambino/ragazzo è sottoposto. un ragazzo, nella scuola secondaria ha probabilmente più bisogno di strumenti terzi come quelli tecnologici al fine di gestire le proprie attività quotidiane.

Tutoraggio
Lavorare con tutor DSA specializzati può aiutare a sviluppare strategie di apprendimento efficaci affiancando il percorso terapeutico e poi prendendo man mano sempre più rilevanza. Assume un ruolo fondamentale specie nel raggiungimento di un autonomia nella gestione dei compiti, nel metodo di studio e all’avvio di eventuali strumenti compensativi.
Supporto Psicologico
I ragazzi dislessici sono compromessi nell’autostima e la motivazione. Un supporto psicologico adeguato è cruciale per affrontare le sfide emotive e comportamentali legate al disturbo. Questo può includere anche degli interventi maggiormente mirati ai genitori (Parent training).
Coinvolgimento della Famiglia
Il coinvolgimento attivo della famiglia è essenziale. I genitori possono offrire un ambiente di apprendimento positivo e collaborare con insegnanti e specialisti per monitorare i progressi.
Formazione degli insegnanti
Formare gli insegnanti sulle caratteristiche della dislessia e sulle strategie di intervento è fondamentale per garantire un supporto efficace in classe ma soprattutto a fornire un contesto all’interno del quale far stare bene il bambino. Nella maggior parte dei casi essere un bambino dislessico non è un problema, lo diventa quando intorno a te si pretende un funzionamento come che non lo sia. La serenità all’interno del percorso scolastico è estremamente importante nella gestione del disturbo e la formazione degli insegnanti è necessaria al fine di garantire questo processo anche al fine di prevenire disturbi del comportamento.
Impatto sulla vita quotidiana
La dislessia non è solo una sfida accademica. Le persone che vivono con questo disturbo affrontano una serie di difficoltà che possono influenzare ogni aspetto della loro quotidianità. Comprendere come queste sfide si manifestano nella vita personale e lavorativa è cruciale per trovare modi efficaci per affrontarle.

Sfide personali e professionali
Nella sfera personale, le persone con dislessia possono sentirsi diverse o meno capaci, il che può minare l’autostima e la fiducia in se stessi. i disturbi dell’apprendimento non si limitano alle situazioni scolastiche o lavorative; possono estendersi a situazioni di vita quotidiana come leggere un menu o seguire le istruzioni di un dispositivo. Questi ostacoli possono portare a frustrazione o isolamento sociale ma soprattutto a concentrarsi su quelli che sono i propri limiti piuttosto che sui punti di forza.
AMBITO LAVORATIVO
In ambito lavorativo, in età adulta, la sfida si amplifica. La dislessia può limitare l’accesso a determinate professioni o rallentare i progressi. Le difficoltà nella gestione del tempo e nell’organizzazione dei compiti rappresentano ulteriori ostacoli. Tuttavia, con supporto adeguato e un ambiente comprensivo, molti adulti dislessici riescono a eccellere nei loro campi. Il coinvolgimento con associazioni di categoria aiuta a sentirsi meno compresi rispetto alle proprie difficoltà e gli stessi genitori a comprendere meglio quelle che sono le caratteristiche del disturbo e sentirsi a loro volta meno soli nella gestione anche dell’emotività dei propri figli. In questo l’associazione italiana dislessia (AID) può essere un buon punto di riferimento.
Logopedia

FAQ di sintesi
Cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che provoca difficoltà nella lettura fluente e nella comprensione del testo. Non è legata all’intelligenza generale.
Come si diagnostica la dislessia?
La diagnosi è multidisciplinare e coinvolge figure come logopedisti, psicologi e neuropsichiatri
Quali sono i segni della dislessia?
I segni includono difficoltà nel riconoscere parole, scarsa abilità di scrittura, e problemi di memoria a breve termine. I sintomi possono variare da persona a persona. In genere si osservano difficoltà anche nel linguaggio orale e precedenti difficoltà di linguaggio
Quali strumenti possono aiutare un dislessico?
Strumenti come audiolibri, software di lettura, e schemi visivi possono supportare l’apprendimento. È importante personalizzare l’approccio in base alle esigenze individuali.
La dislessia può essere curata?
Non esiste una cura, anche perché non esiste una malattia; ognuno di noi ha delle proprie dinamiche di funzionamento; Nella dilsessia, i meccanismi della lettura non sono idonei ma interventi educativi e strategie di apprendimento su misura possono migliorare significativamente le capacità di lettura e scrittura fino a renderli ad ogni modo funzionali o compensabili.
È ereditario?
Spesso ha una componente genetica e può manifestarsi in più membri della stessa famiglia.
I dislessici possono avere successo accademico?
Assolutamente. Con il giusto supporto e adattamento, molte persone con dislessia conseguono risultati eccellenti in ambito accademico e lavorativo.
Qual è il miglior modo per supportare un alunno dislessico?
Essere pazienti, fornire materiali didattici adatti e collaborare con specialisti dell’educazione per creare un ambiente di apprendimento favorevole.
La dislessia può interessare altre abilità oltre la lettura?
Sì, può influire anche su abilità come la scrittura, la matematica, e la gestione del tempo. Ogni individuo è unico nei suoi punti di forza e di debolezza.
Dove siamo?
Lo studio Gregorio VII si trova in prossimità della via omonima e di Piazza Pio XI nelle vicinanze del centro di Roma. Ci troviamo all’interno del Municipio XIII nel quartiere Aurelio in prossimità dei quartieri di Monteverde, San Pietro, Prati e Baldo degli Ubaldi.
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