Il ruolo del logopedista nel trattamento e la valutazione delle balbuzie
Logopedia per Balbuzie allo studio Gregorio VII di Roma

Studio Gregorio VII di Roma: La Balbuzie, nota anche come disturbo della fluenza verbale, è un problema del linguaggio insorgente nei bambini in età prescolare, caratterizzato da interruzioni involontarie del flusso normale del discorso. Questo disturbo può manifestarsi attraverso ripetizioni di suoni, sillabe o parole, prolungamenti di un suono, blocchi del discorso o interruzioni di parole. La Disfluenza può variare in intensità e può essere influenzata da fattori come lo stress, l’ansia o situazioni sociali. Le cause della Disfluenza non sono completamente comprese, ma si ritiene che possano essere una combinazione di più fattori.
Cos’è la Balbuzie
Il disturbo di sviluppo della fluenza verbale più comune è la balbuzie evolutiva, che inizia nella prima infanzia. Meno comuni sono la balbuzie neurogena, dovuta a lesioni cerebrali, e la balbuzie psicogena, legata a disturbi psichici, che emergono in età adulta.
La normale fluenza di linguaggio è caratterizzata da un articolazione chiara e priva di sforzo che non coinvolge i sistemi attentivi in una maniera particolarmente attiva; Quando parliamo questo automatismo permette di coinvolgere le nostre risorse sul contenuto del parlato lasciando normalmente fluire la competenza articolatoria. Questo meccanismo viene meno nei casi di balbuzie dove questo automatismo non è presente e un sovraccarico a livello attentivo diventa ostacolante rispetto alla normale produzione del linguaggio.
Non è tuttavia raro che durante l’apprendimento del linguaggio, i bambini piccoli mostrino incertezze, esitazioni e arresti improvvisi nel parlare non dissimili da quanto si osserva in altre forme di apprendimento dove prove ed errori permettono di raggiungere il risultato affrancandosi al modello proposto dall’adulto.
Dopo la nascita, i bambini necessitano di tempo per imparare a parlare correttamente, arricchire il vocabolario, comprendere le regole grammaticali e sintattiche, e usare le parole in modo fluente e appropriato a seconda del contesto.
Le incertezze e gli arresti nel parlare sono generalmente normali fino ai 36 mesi di età. Oltre questo un periodo di disfluenza non superiore ai 6 mesi può essere perfettamente fisiologica
Cause della Balbuzie
A causa della balbuzie possono esserci diversi fattori ed elementi :
- Fattori genetici: La balbuzie può essere ereditaria. Se un membro della famiglia ha questo disturbo vi è una maggiore probabilità che anche altri membri possano svilupparlo.
- Sviluppo neurologico: Alcune ricerche suggeriscono che la balbuzie può essere legata a differenze nel modo in cui il cervello elabora il linguaggio e la parola.
- Fattori psicologici: Ansia, stress e altre emozioni forti possono contribuire alla Disfluenza o peggiorarla.
- Fattori ambientali: Un ambiente familiare stressante o pressioni sociali possono influire negativamente sulla fluidità del linguaggio.
- Traumi e lesioni: In rari casi, la balbuzie può essere causata da traumi fisici o emotivi, come un incidente o un evento altamente stressante.
- Fattori di sviluppo: La Disfluenza spesso si manifesta nei primi anni di vita, durante il periodo di sviluppo del linguaggio nei bambini.
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Sintomi
I bambini balbuzienti mostrano tra i primi sintomi:
Insorgenza ed Evoluzione
Il periodo d’insorgenza individuato è in età evolutiva, compreso tra i 2 e i 6 anni e il 2,6-3% dei bambini inizia a mostrare segni di disfluenza in questa fascia di età. Nella maggior parte dei casi (80-85%), soprattutto nelle bambine, il disturbo regredisce spontaneamente entro uno due anni dall’esordio.
Non sempre, ovviamente, questo accade e in quei casi il bambino rientra nella casistica corrispondente alla balbuzie. Durante gli anni scolastici, specialmente nell’adolescenza e poi nell’età adulta, le disfluenze aumentano in numero, frequenza e visibilità. Fanno la loro comparsa i segni visibili caratterizzati da movimenti secondari di muscoli estrinseci al linguaggio e che coinvolgono la mandibola e i muscoli mimici. Talvolta possono coinvolgere la muscolatura degli arti o costituire dei veri e propri tic caratterizzando anche un eccessiva tensione fisica.
Come per altre questioni; il linguaggio e la comunicazione sono elementi centrali e che rappresentano inevitabilmente, a prescindere di quanto coriaceo sia il bambino, un impatto negativo al quale reagire. La speranza è che le reazioni siano sempre guidate, elaborate e positive ma ovviamente non può essere sempre così. Tutto quello che ne emerge la gran parte delle volte è un atteggiamento evasivo nei confronti delle situazioni più complicate e un completo disinvestimento dalle situazioni che richiedono un dialogo. A questo si aggiunge una paura di fondo del giudizio altrui e una lesione della propria autostima che condiziona il proprio percorso didattico e relazionale.
Questo identifica poi un circolo vizioso ,determinante, in cui la componente emotiva va ancora di più a sovraccaricare l’elemento di monitoraggio attentivo dell’articolazione interrompendo ancor più l’automatismo del linguaggio e talvolta producendo sintomi somatici. Questo meccanismo è analogo a quello di tutti in condizioni di forte stress come può essere un interrogazione, una presentazione e in generale il parlare di fronte a molte persone.
Questo non deve spaventare il lettore ma ha lo scopo di lasciar intendere quanto sia necessario supportare le risorse del singolo individuo rispetto questo problema senza dare per scontato che possa farcela solo.
PRIMI SEGNALI
In una prima fase, alla comparsa delle prime avvisaglie, la cosa migliore da fare è semplicemente osservare e monitorare l’evoluzione oltre che evitare di sostituirsi al bambino nel linguaggio correggendolo o aiutandolo. L’ideale è quello di avere la possibilità di registrare i momenti di disfluenza osservati e porli all’attenzione di un esperto tenendo conto dei periodi di riferimento già proposti in termini di remissione spontanea dei sintomi. in una seconda fase, successiva all’osservazione e registrazione, è’ ottimale mettersi nella condizione di non attendere esattamente i periodi di riferimento ma segnalare la questione già in un periodo d’insorgenza precoce e monitorare insieme ad un esperto l’evoluzione. Questo ha senso anche perché nella balbuzie fisiologica c’è una forte correlazione con il disturbo del linguaggio che merita in ogni caso una consulenza. La differenza sostanziale è, come già specificato la remissione dei sintomi nel momento in cui il bambino acquisisce una maggiore abilità di linguaggio. Detto questo essere tempestivi permette d’intercettare le difficoltà del bambino procedendo poi ad una visita logopedica. Il tutto condiziona un intervento precoce rendendo il trattamento della balbuzie con molta probabilità più efficace in anni di età dove è più difficile sviluppare delle reazioni o loop disfunzionali
Diagnosi
La diagnosi dei disturbi di fluenza verbale richiede una valutazione approfondita da parte di specialisti, solitamente un logopedista o/e uno psicologo, che, tipicamente con i bambini, possono identificare i sintomi e determinarne la gravità. Può richiedere diversi passaggi:
- Valutazione Iniziale:
- Anamnesi: Raccolta di informazioni sulla storia del linguaggio e dello sviluppo del bambino.
- Osservazione Diretta: Valutazione del discorso in diverse situazioni comunicative.
- Valutazione Logopedica:
- Analisi del Discorso: Identificazione delle caratteristiche della balbuzie, come ripetizioni, prolungamenti e blocchi.
- Misurazione della Severità: Utilizzo di scale di valutazione per determinare la frequenza e l’intensità dei sintomi.
- Valutazione Psicologica:
- Questionari e Interviste: Esplorazione degli aspetti emotivi e psicologici associati alla balbuzie.
- Osservazione del Comportamento: Analisi delle reazioni emotive e comportamentali durante il discorso.
- Esclusione di Altri Disturbi:
- Esami Medici: Esclusione di problemi neurologici o di altri disturbi del linguaggio.
Trattamento Balbuzie
Una volta diagnosticata la balbuzie, un ruolo importante lo assume un approccio multidisciplinare. Tra i diversi approcci che condizionano l’intervento terapeutico possono essere adottati:
Supporto Psicologico: Questo indica la necessità di svolgere delle consulenze per affrontare gli aspetti emotivi della balbuzie. Il Parent training include colloqui sistematici con i familiari, mirati a esplorare e ristrutturare le convinzioni disfunzionali sulla comunicazione e la balbuzie. Durante questi incontri si valuta l’approccio alla comunicazione e si interviene per promuovere una gestione efficace del dialogo con lo scopo di regolare i comportamenti in risposta alle disfluenze. A questo può essere utile affiancare un percorso specifico sul bambino con lo scopo di aumentare la consapevolezza di tutte le difficoltà legate alla balbuzie e cercare di elaborarli e svilupparli in una maniera sana. Nella cura della balbuzie, con il fine di produrre dei cambiamenti positivi, è ideale trovare delle strategie e delle tecniche di controllo che permettano di regolare il disordine del ritmo della parola.
Terapia del Linguaggio: Lavoro con un logopedista per migliorare il fluire del discorso. La terapia del logopedista in questo caso prevede da una parte un lavoro sull’articolazione in se e sull’attivazione della stessa in una maniera più fluida e leggera dall’altra un lavoro sulla regolazione dei sistemi attentivi e la ricerca di un automatismo di linguaggio più economico a livello esecutivo. Talvolta si effettuano esercizi di respirazione o si inseriscono elementi che agiscono alla creazione di un ritmo controllato. In una maniera relativamente semplificata la prima cosa da fare è ridurre l’intervento della muscolatura estrinseca che si è inserita con la balbuzie e costruire un sistema economico e che regola l’intervento attentivo durante l’eloquio.
Tecniche Comportamentali: Strategie per ridurre l’ansia e migliorare la comunicazione.
La funzionalità di un percorso riabilitativo dipende molto dalla capacità d’integrare i diversi approcci: gli esercizi di logopedia così come la terapia logopedica non sono sufficienti se la componente emotiva diventa ogni volta un elemento di alterazione della fluenza dell’eloquio. Questo vale per i bambini ma ancor di più nei balbuzienti adulti dove le dinamiche sono maggiormente strutturate
Logopedia

FAQ di sintesi
Cos’è la balbuzie?
La balbuzie è un disturbo della parola. tra gli aspetti della balbuzie più evidenti sono la presenza di ripetizioni di parole o parte di esse, blocchi o la presenza di involontari prolungamenti dei suoni, il tutto con un carattere di involontarietà.
Quali sono le cause della balbuzie?
Le cause precise non sono completamente note. Fattori genetici, neurologici e psicologici possono contribuire al disturbo.
La balbuzie è ereditaria?
Esiste una predisposizione genetica. Se un parente stretto balbetta, aumenta la possibilità di ereditarlo.
La balbuzie è curabile?
Non esiste una “cura”, ma con terapia mirata è possibile migliorare molto la comunicazione.
Quali terapie funzionano per la balbuzie?
Le terapie includono tecniche per migliorare il ritmo del linguaggio, supporto psicologico e approcci basati sul controllo respiratorio.
La balbuzie peggiora con lo stress?
Sì, lo stress e l’ansia possono accentuare il disturbo, rendendo più difficili alcune situazioni comunicative.
La balbuzie riguarda solo i bambini?
No, sebbene sia più comune nei bambini e l’età d’insorgenza corrisponda all’età infantile, può persistere anche in età adulta.
Come riconoscere la balbuzie nei bambini?
A volte sì. Rallentare il ritmo può ridurre la pressione e migliorare il flusso del linguaggio.
Parlare più lentamente aiuta?
A volte sì. Rallentare il ritmo può ridurre la pressione e migliorare il flusso del linguaggio.
Qual è il ruolo della famiglia?
Fornire un ambiente rilassato, ascoltare con calma e non correggere continuamente sono azioni fondamentali.
Cosa non dire a chi balbetta?
Evita frasi come “Rilassati” o “Parla più piano”. Possono aumentare l’ansia.
Ci sono strumenti tecnologici utili?
Sì, come app o dispositivi per la regolazione del ritmo della parola, utili per alcune persone.
Parlare davanti a un pubblico è sempre difficile?
Non sempre. Dipende dalla persona e dal contesto. Alcuni trovano strategie per gestire meglio la situazione.
La balbuzie è segno di bassa intelligenza?
No, assolutamente. La balbuzie non è legata alle capacità intellettive.
Come posso aiutare un amico che balbetta?
Ascolta con pazienza, non interrompere e crea un ambiente sereno per il dialogo.
Dove siamo?
Lo studio Gregorio VII si trova in prossimità della via omonima e di Piazza Pio XI nelle vicinanze del centro di Roma. Ci troviamo all’interno del Municipio XIII nel quartiere Aurelio in prossimità dei quartieri di Monteverde, San Pietro, Prati e Baldo degli Ubaldi.
Se hai bisogno di uno studio di Logopedia a Roma che effettui terapia logopedica interverremo sul linguaggio e sugli apprendimenti.

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